L'antichissimo vino di Pantelleria a Trapani | Il passito che incantò gli imperatori romani e che forse non conosci

Scopri l'antichissimo Passito di Pantelleria a Trapani, il vino dolce che affascinò gli imperatori romani, prodotto da oltre 2.000 anni sull'isola di Pantelleria!

A cura di Paolo Privitera
16 marzo 2025 15:00
L'antichissimo vino di Pantelleria a Trapani | Il passito che incantò gli imperatori romani e che forse non conosci - Foto: rorozoa/Freepik
Foto: rorozoa/Freepik
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Nel cuore del Mediterraneo, l'isola di Pantelleria a Trapani custodisce un tesoro enologico di inestimabile valore: il Passito di Pantelleria. Questo vino dolce e aromatico, ottenuto da uve Zibibbo appassite al sole, vanta una storia millenaria che affonda le sue radici nell'antichità, affascinando persino gli imperatori romani.

Origini Millenarie

La produzione del Passito di Pantelleria nel trapanese risale a oltre 2.000 anni fa. Già nel III secolo a.C., il generale cartaginese Magone descriveva dettagliatamente le tecniche di appassimento delle uve sull'isola, evidenziando l'importanza di questo vino nell'economia e nella cultura locale. 

Un Nettare per gli Imperatori

Durante l'epoca romana, il Passito di Pantelleria divenne una bevanda pregiata, apprezzata nelle corti imperiali. La sua dolcezza e complessità aromatica lo resero un vino ambito durante i banchetti e le celebrazioni, consolidando la sua reputazione di "nettare degli dèi".

Il Processo di Produzione

La produzione del Passito di Pantelleria è un'arte che si tramanda da generazioni. Le uve Zibibbo, coltivate con la tradizionale tecnica ad alberello pantesco (riconosciuta dall'UNESCO come patrimonio immateriale), vengono raccolte a mano e lasciate appassire al sole su stuoie di canne, concentrando zuccheri e aromi. Dopo l'appassimento, le uve vengono pigiate e il mosto ottenuto fermenta lentamente, dando vita a un vino dal colore ambrato e dal bouquet intenso di frutta secca, miele e spezie.

Curiosità: Il Riconoscimento Internazionale

Nel 1900, il Passito di Pantelleria fu premiato all'Esposizione Universale di Parigi, ottenendo un riconoscimento internazionale per la sua qualità eccezionale. Successivamente, nel 1936, venne inserito tra i vini tipici italiani per il suo "aroma delicato e fine e per il suo sapore vellutato, dolce, carezzevole, generoso". Nel 1971, ottenne la Denominazione di Origine Controllata (DOC), consolidando ulteriormente la sua fama nel panorama enologico mondiale. 

Un Patrimonio da Preservare

Oggi, il Passito di Pantelleria rappresenta non solo un'eccellenza enologica, ma anche un simbolo della resilienza e della dedizione dei viticoltori panteschi. La sua produzione richiede passione, competenza e un profondo rispetto per le tradizioni, elementi che contribuiscono a preservare questo patrimonio unico nel suo genere.

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