Il canto dei Salinari di Trapani | L'ultimo richiamo della tradizione marinara siciliana
Scopri i canti dei salinari di Trapani, antiche melodie che accompagnavano la raccolta del sale, scandendo il ritmo del lavoro e rafforzando lo spirito di comunità tra i lavoratori delle saline siciliane.

Nelle suggestive saline di Trapani, la raccolta del sale non era solo un'attività lavorativa, ma anche un momento di profonda connessione culturale e sociale. I canti dei salinari, intonati durante le faticose giornate di lavoro, rappresentano una tradizione secolare che unisce musica e fatica, scandendo il ritmo delle operazioni e facilitando la coordinazione tra i lavoratori.
Origine e funzione dei canti
I canti dei salinari, noti anche come "Vuci di salinaru", sono filastrocche in dialetto trapanese che svolgevano due funzioni principali:
- Ritmare le operazioni: i canti aiutavano a mantenere un ritmo costante durante le attività fisiche, come il trasporto e la sistemazione del sale.
- Contare le quantità di sale: attraverso specifiche sequenze melodiche, i salinari potevano tenere traccia del numero di ceste ("cartedde") di sale caricate sui carretti.
Questa pratica non solo facilitava il lavoro, ma rafforzava anche lo spirito di comunità tra i lavoratori.
Esempio di canto tradizionale
Un tipico canto dei salinari di Trapani recita:
*O ccà Salarino, ora cinco n'avemo, sei sunno, sette nn'aio.
A cu tocca lu sale giuvinotto.
Ora tocca a tia Salarino.
E 'a toia cartedda è fatta china.
Oh, s'arreti n'haji unnici.
Forza picciotti miei n'avimo dudici.
E di commo finìa lu canali.
'a toja cartedda quattordici n'hajo.
Oh, s'arreti n'hajo quinnici.
Forza picciotti miei n'avimo sidici.
Salarino è nu beddu giuvinotto.
Acchiappa e metti in cunto 'o dicirotto.
O ccà salarin, n'avimo dicinnovi, e vinti nn'hajo.
E di vinticinco di tagghiari.
Un ci nni resta a tutti pari.
E tagghiari vulemo a vuci longa.
E chiammari vulemo la Madonna.
Madonna!
Questo canto, oltre a scandire il ritmo del lavoro, serviva a contare le ceste di sale raccolte, facilitando la gestione delle quantità durante la giornata lavorativa.
Il Museo del Sale di Nubia
Per preservare e valorizzare questa antica tradizione, è stato istituito il Museo del Sale a Nubia, frazione del comune di Paceco, in provincia di Trapani. Situato in un antico mulino a vento all'interno della Riserva naturale integrale Saline di Trapani e Paceco, il museo espone strumenti di lavoro dei salinari, fotografie storiche e reperti originali legati all'attività salinara. Questo luogo rappresenta una testimonianza viva della cultura e delle tradizioni legate alla produzione del sale nella regione.
La tradizione oggi
Nonostante l'evoluzione delle tecniche di produzione e la diminuzione del numero di salinari, i canti tradizionali resistono come patrimonio culturale immateriale. Eventi e manifestazioni locali celebrano ancora queste melodie, mantenendo viva la memoria di una tradizione che ha plasmato l'identità culturale della zona. Iniziative come quelle promosse dall'Associazione Saline e Natura mirano a conservare e diffondere la conoscenza di questi canti, affinché le nuove generazioni possano apprezzarne il valore storico e culturale.