Il paradiso nascosto che pochi conoscono: la magia di un incredibile lago trapanese
Scopri il Lago Specchio di Venere a Pantelleria: terme naturali, fanghi minerali e un ecosistema unico nel cuore del cratere.

Specchio di Venere: la spa vulkanica a due passi dal mare
Nel nord di Pantelleria, a meno di 500 m dall’aeroporto, ti aspetta lo stupefacente Specchio di Venere: un lago (diametro ~450 × 350 m, profondo 12 m) incastonato in un cratere vulcanico, alimentato da sorgenti termali con temperature che vanno da 35 °C a 58 °C, con un perimetro di circa 1750 m.
Le sue acque, turchesi e ricche di zolfo, sodio, potassio e fanghi minerali, offrono una vera e propria beauty‑farm gratuita all’aperto: basta immergersi, spalmarci sopra fango nero‑verdastro e lasciarlo asciugare al sole per ottenere una pelle liscia e rigenerata. È una delle più incredibili terme libere siciliane, e i visitatori confermano che offre un'esperienza termale unica.
Un tesoro geologico, storico e naturale in miniatura
Il lago è un autentico geosito: le sue sponde termali emettono stabilmente acqua a 40‑58 °C, fanno gorgogliare CO₂ e minerali, e sono ricche di stromatoliti silicee, rare strutture sedimentarie formate da microrganismi; uno dei pochi casi al mondo, insieme a Yellowstone e Baja California.
Un’area circostante protetta dalla RISERVA NATURALE ORIENTATA, dove si trova la sola stazione europea del vegetale Schoenoplectus litoralis subsp. thermalis, e specie endemiche come Limonium secundirameum e il grillo di Pantelleria (Gryllotalpa cossyrensis). Non mancano passaggi di uccelli migratori: aironi, fenicotteri e specie acquatiche scelgono questo lago come tappa.
Sul fronte archeologico, sin dal 1985 sono emersi i resti di un tempio lacustre risalente al Bronzo fino al periodo romano, segno che già 4 000 anni fa, l’uomo veniva qui per riti sacri.
Curiosità
Il lago ospita stromatoliti silicee in accrescimento, una rarità mondiale: simili organismi si trovano solo a Yellowstone (USA) e Baja California (Messico). Scienziati da Università di Palermo e Pierre & Marie Curie (Parigi) hanno documentato questo fenomeno unico, utile anche per studi sull’esobiologia (vita su altri pianeti).