Sequestro record di 1,4 milioni a fiancheggiatori di Messina Denaro | Il loro ruolo segreto svelato!
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Mafia: Sequestrati beni per 1,4 milioni a fiancheggiatori di Messina Denaro
PALERMO – Nell’ambito di un’operazione di giustizia contro la mafia, sono stati sequestrati beni per un valore complessivo di 1,4 milioni di euro a due fiancheggiatori del noto boss Matteo Messina Denaro, deceduto il 25 settembre 2023. I coinvolti sono Laura Bonafede, maestra, e Andrea Bonafede, geometra, entrambi condannati a pene significative: oltre undici anni per Laura e quattordici per Andrea, con le sentenze attualmente in primo grado.
Chi sono i fiancheggiatori di Messina Denaro?
I Bonafede sono stati identificati come “i principali fiancheggiatori” del boss di Castelvetrano. Questo sequestro segue un’indagine avviata dalla Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Palermo dopo la cattura di Messina Denaro. Le misure di sequestro sono state emesse dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Trapani e sono state eseguite dai finanzieri del Comando provinciale di Palermo.
Attività di sostegno al latitante
Le indagini hanno messo in luce il ruolo chiave dei Bonafede nel garantire a Messina Denaro una rete di protezione indispensabile per continuare la sua latitanza. In particolare, è emerso che entrambi hanno assicurato al boss un supporto concreto, permettendogli di mantenere la sua vita clandestina. Tra i beni sequestrati figurano otto immobili, tra appartamenti e terreni, ubicati a Campobello di Mazara, Castelvetrano e Palermo,insieme a tredici rapporti bancari e un veicolo.
Altri sequestri nel contesto mafioso
Questa operazione segue un altro importante sequestro avvenuto nelle scorse settimane, quando sono stati bloccati beni per un valore di tre milioni di euro appartenenti a Giovanni Luppino, l’autista di Messina Denaro, arrestato insieme al boss il 16 gennaio 2023 all’esterno di una clinica privata a Palermo.
Il sequestro dei beni ai fiancheggiatori di Messina Denaro rappresenta un passo significativo nella lotta contro la mafia, testimoniando l’impegno delle autorità nel contrastare non solo i capi mafiosi, ma anche coloro che operano nell’ombra per sostenerli.